Roberto Bonati, conductor
Flauto: Valentina Bernardi, Caterina Bigiarelli, Arianna Raffaelli
Saxofono: Manuel Cailumi, Alessandro Di Pasquale, Gabriele Fava, Riccardo Luppi
Clarinetto: Stefano Sanità
Clarinetto basso: Tomas Marvasi
Tromba: Alberto Ferretti, Fabio Frambati, Marco Indino, Antonio Ronchini
Trombone: Beppe di Benedetto
Voci: Elizangela Torricelli
Violino: Federica Catania, Laura Comuzzi, Sarah Valentina Pelosi, Paolo Ricci
Violoncello: Luisa Montagna
Contrabbasso: Stefano Carrara, Andrea Grossi, Giacomo Marzi
Chitarra: Diego Baioni, Michele Bonifati, Marcello Mangiavacca, Luca Perciballi, Diego Sampieri
Piano/Keybord: Roberta Baldizzone, Andrea Goretti, Francesco Melani, Jacopo Moschetto, Pampa Pavesi, Giulio Stermieri
Batteria/Percussioni: Oscar Abelli, Martino Curci, Roberto Dani, Luca Gazzi
Live electronics: Marco Matteo Markidi
Il suono improvviso (2018) è il DVD del concerto della Chironomic Orchestra diretta da Roberto Bonati al Teatro Regio di Parma nel 2015, in occasione del ventennale del ParmaJazz Frontiere Festival. Un’ora di concerto di un ensemble di 45 elementi di diversa provenienza, dal jazz come dalla musica classica e contemporanea, diretti dal contrabbassista e improvvisatore parmigiano Roberto Bonati. E per tutti i musicisti sul palco ciò che accade in questo concerto è diverso da quello che gli stessi sono soliti fare nei rispettivi ambiti. Guardando il video lo spettatore assiste ad un direttore che usa gesti e segni particolari per indicare, stimolare e sostenere l’azione dei musicisti. Non esistono leggii o spartiti a cui i musicisti guardino, la loro attenzione è completamente rivolta alle indicazioni del direttore e all’azione dei loro colleghi.
Quella chrironomica è un’esperienza artistica che nasce dalla combinazione fra struttura e improvvisazione, fra impulso artistico del conductor e la ricettività creativa dei suoi interpreti. E così la musica eseguita non è composta a tavolino o scritta su una partitura, ma nasce dall’interazione dei gesti del direttore e delle iniziative di ogni membro dell’ensemble. Il nome Chironomic Orchestra prende spunto proprio dall'arte della chironomia e dal profondo ruolo che le mani hanno nel "fare" la musica. Qui, Il gesto di chi dirige si fa sistema e crea le condizioni per l’interpretazione e l’interazione dei musicisti, che ricevono un’indicazione intorno al cosa ma hanno grande libertà di scelta sul come; in questo gioco di equilibrismi sonori ognuno trova la massima espressione in una relazione che non è già data, ma si costruisce insieme nel qui ed ora. E che mette assieme musicisti di diversa provenienza, jazz, musica classica, contemporanea e folk, guidati dal conductor.
La fonte d’ispirazione fondamentale per questo approccio era ed è ancora il musicista afroamericano Butch Lawrence Morris (1947-2013), che chiamò questa pratica ‘conduction’, gettando le basi e sviluppandole attraverso una moltitudine di conductions intrecciate grazie alla sua personalità musicale. Butch Morris ha ispirato altri musicisti come J.A. Deane o il musicista jazz Roberto Bonati a creare una loro propria strada. Roberto Bonati indica il suo stile con il termine “improvised chironomy” (chironomia improvvisata).
Una musica creata sul momento, in tempo reale, in un’azione congiunta del direttore d’orchestra e dei membri dell’ensemble. Dove il livello di attenzione e di tensione degli spettatori aumenta proprio nel momento in cui realizzano che questo è quello che sta accadendo, e in cui divengono consapevoli del fatto che stanno sperimentando il miracolo del processo di creazione.
Brani:
01. Il suono improvviso (57'03'')
02. Adagio ancora (5'46'')