ParmaJazz Frontiere festival 2000 - V edizione

17 / 26 novembre 2000

ParmaJazz Frontiere compie cinque anni...
In questi anni si sono esibiti al festival oltre trecento artisti, trecento cuori con l'urgenza di comunicare, con la passione della vita, la speranza della musica, il desiderio del rischio, del nuovo, la ricerca febbrile e determinata dei linguaggi, la consapevolezza di avere un ruolo di enorme responsabilità, l'amore per il pubblico, la gioia di rompere con una nota il silenzio abissale della sala da concerto, di oltrepassare il quotidiano con un suono... Questo festival non si è mai presentato come un "evento" (è-vento) ma piuttosto come la costruzione di una casa, mattone su mattone, attraverso un lavoro meticoloso ed appasionato che ha sporcato di calce le mani di tutti coloro che hanno fin qui partecipato a questa importante "fabrica". Una solida casa che possa essere un luogo di poesia e di speranza nel futuro, dove l'Uomo abbia uno spazio e dove possa trovare stimolo e ricovero nei "giorni di tempesta".
Un festival radicato nell'oggi, con omini e artisti che propongono domande piuttosto di somministrare facili ricette di programmazione alla moda.
ParmaJazz Frontiere è un momento di arte e di cultura importante per la città e, attraverso la sua programmazione in divenire, è ormai un appuntamento riconosciuto a livello nazionale ed europeo. Una delle fortune del lavorare in questa direzione è che, come disse Schumann, "non si finisce mai di imparare" ed ogni giorno nuove strade ci si propongono. Molto è ancora da fare, molti sono i progetti da realizzare con passione e tenacia e, speriamo, con un aiuto sempre più importante e consapevole da parte delle istituzioni soprattutto in vista del 2001 che, con il Verdi Festival, dovrà essere un anno particolarmente importante per il rilancio delle attività e delle produzioni musicali della città.
All'interno di questa edizione c'è una dedica ad un grande poeta italiano a cui Parma ha dato i natali. Questa dedica ad Attilio Bertolucci si propone di essere un affettuoso omaggio ad una delle più profonde voci liriche del Novecento, ma si propone anche come uno squillo di tromba a raccogliere la speranza nei valori della poesia, della comunicazione interiore e profonda che questa esprime, a far sì che i giovani artisti accettino con responsabilità una "tradizione" cittadina (di cui tanto si parla...) e trovino la forza di portarla, uniti in questo ideale, nel futuro, perchè la città che è stata dei Bertolucci, dei Luzi, dei Guanda e dei Paci continui a risplendere e a produrre bellezza.

La mia gratitudine va, ancora una volta, alla Fondazione Monte di Parma che da sempre, con grande passione e con una non comune sensibilità, sostiene la realizzazione e lo sviluppo di ParmaJazz Frontiere, al Teatro Regio per la professionalità e l'attenzione che profonde nella organizzazione del Festival, all'Assesorato alla Cultura, all'Assessorato al Turismo ed ai Teatri di Parma che ci ospitano.
Un grazie particolare a tutti coloro che hanno lavorato per mesi a questa quinta edizione, agli artisti che si esibiranno e soprattutto al pubblico che, con la sua entusiastica partecipazione, corona il nostro lavoro di un profondo significato.

A tutti voi grazie di essere qui e benvenuti a ParmaJazz Frontiere 2000.

Roberto Bonati

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Artisti

Raimondo Meli Lupi Open Frontiers Trio, Orchestra Laboratorio Fabrica Musica con Roberto Bonati, Pampa Pavesi, Clelia Moretti - Riccardo Luppi - Anthony Moreno, Bruno Tommaso con Orchestra Enea Salmeggia, Achirana, Vincenzo Mingiardi, Barry Guy, John Abercrombie Quartet, Orchestre National de Jazz con Paolo Damiani