ParmaJazz Frontiere festival 2007 - XII edizione

Incursioni e visioni - 24 novembre / 9 dicembre 2007

“Ce la caveremo, vero, papà?
Si ce la caveremo.
E non ci succederà niente di male.
Esatto.
Perché noi portiamo il fuoco.
Si. Perché noi portiamo il fuoco.”


Cormac McCarthy “La strada”


Un uomo e un bambino viaggiano a piedi in un mondo ridotto in rovina da un non precisato cataclisma totale. Camminano tra le macerie di una civiltà distrutta dirigendosi verso l’oceano.
C’è un grande buio, non il buio al quale siamo abituati ma il grande buio dove non esiste più alcuna luce artificiale.
Hanno paura. Incontrano un’umanità divenuta ormai bestiale e cannibale.
Ma c’è, nel libro, un sentimento profondo di grande speranza - non si sa di cosa poichè tutto appare perduto.
Ma l’uomo e il bambino vogliono e devono arrivare all’oceano e poi ancora avanti.
Ed ecco questo bellissimo e scarno dialogo tra i due. E usano un termine, “il fuoco”, che mi è molto caro.
Anche per l’arte si parla spesso di fuoco, di sacro fuoco. Anche gli Artisti portano il fuoco e portano la speranza. Fanno incursioni e hanno visioni.
Benvenuti a ParmaJazz Frontiere 2007, incursioni e visioni un luogo di fuoco e di speranza.

Roberto Bonati

 

 

 

 

 

 

 

Artisti

Orchestra di Piazza Vittorio, François Couturier Quartet, Baraka Speech Quartet, Carlo Morena & Iain Ballamy, Liebman "Quest" 2007, Roberto Bonati Ensemble, Tony Moreno feat. John Herbert and Ben Monder, Marc Ducret, Stefano Battaglia Sestetto, Ensemble Sharg Uldusù, Bande di Borgotaro e Fornovo, Maya Homburger & Barry Guy