Some Red Some Yellow

Tor Yttredal e Roberto Bonati/CD/IRD Distribuzione/anno 2021

Brani

1. Tuning    04:33:25

2. Incanto    04:08:40

3. Bar to Bar    02:51:31

4. Some Red, Some Yellow   06:17:16

5. Saltimbanco  03:32:10

6. Invocatio   05:09:13 

7.  Bouncing     01:37:13

8.  Question Marks   01:39:22

9.  Strokes   03:01:03

10. Night Village     04:50:64

11. To Byte Who   01:45:74

12. Come pioggia nel mattino silente   05:04:50

13. La Venexiana   07:10:56

14. Seven by Seven   01:59:03

15. Canto Antico   03:49:06

Some Red, Some Yellow è nato dal sodalizio artistico ed umano fra Roberto Bonati, contrabbasso, e Tor Yttredal, sassofono: un’amicizia ed una collaborazione iniziate nel 2013 che, da allora, ha prodotto concerti, progetti discografici, proficui scambi didattici fra i rispettivi centri di formazione, la Faculty of Performing Arts di Stavanger ed il Conservatorio Arrigo Boito di Parma. Ora questo Some Red, Some Yellow è un ulteriore passo avanti in questo viaggio artistico e musicale: primo album in duo, ruota attorno ad un’alternanza fra brani composti e momenti improvvisativi tutti di grande immediatezza e totalmente privi di retorica. Quella di Some Red, Some Yellow è musica di grande suggestione emotiva e dal forte valore evocativo; una musica che è la sintesi dei molti linguaggi e delle diverse tradizioni che i due musicisti hanno frequentato: l’improvvisazione, il jazz nelle sue diverse e spesso divergenti espressioni, le musiche tradizionali non europee, le musiche popolari, la musica contemporanea, il folklore immaginario, la musica classica europea. Una musica intima e giocata sul filo di una intesa speciale fra i due musicisti, con grande ascolto reciproco e interplay. In definitiva: una sintesi di serena inquietudine. Al duo si aggiungono in due brani John Derek Bishop, un astro nascente della musica elettronica norvegese, che aggiunge, coi suoi suoni e con grande discrezione ed eleganza, un tocco di magia particolare al disco, quasi un preludio ad un futuro lavoro dei tre. Questo cd è frutto di una collaborazione internazionale ed è stato realizzato con il sostegno della University of Stavanger all’interno del programma di ricerca artistica “Improvisation” della Faculty of Performing Arts, , durante una residenza di Tor Yttredal in Italia al festival ParmaJazz Frontiere.

 

Roberto Bonati

Compositore, contrabbassista, direttore d'orchestra. Nato a Parma nel 1959, deve la sua formazione allo studio del contrabbasso, agli studi letterari e di Storia della Musica. Studia composizione con Gianfranco Maselli e Herb Pomeroy, direzione d’orchestra con Kirk Trevor. Presente sulla scena italiana dal 1980, ha al suo attivo una lunga esperienza come solista e leader di propri ensemble, oltre venti anni di collaborazione con Giorgio Gaslini e con Gianluigi Trovesi, e all’interno di prestigiose formazioni cameristiche (Ensemble Garbarino e Quartettone) e sinfoniche (orchestre della Rai di Milano e Torino). Ha effettuato numerose tournée in Italia e in Europa e ha suonato e/o tenuto workshop in Europa, Stati Uniti, Canada, Cipro, Messico, Tunisia, Marocco, Cina, Egitto, Mozambico, Kenya, Etiopia, Lituania, Turchia, Sud Africa. Dal 1996 è Direttore artistico di ParmaFrontiere e ParmaJazz Frontiere e dal 2002 è docente di Composizione Jazz e Improvvisazione e responsabile del Dipartimento di Nuove Tecnologie e Linguaggi Musicali presso il Conservatorio A.Boito di Parma. Nel 1998 ha creato la ParmaFrontiere Orchestra per la quale ha composto: I Loves you Porgy (1998); Le Rêve du Jongleur: memorie e presagi della Via Francigena (1999); …poi nella serena luce… nine poems by Attilio Bertolucci  (2000); The Blanket of the Dark, a Study for Lady Macbeth (2001); A Silvery Silence, frammenti da Moby Dick” (2003); Shahrazàd, racconti dalle Mille e una Notte (2004); Fiori di Neve (2007) on japanese Haiku;  Omaggio a Giorgio Gaslini ( 2015); Stabat Mater (2020). 

Nel 2000, su commissione del Festival de la Medina di Tunisi, ha presentato Chants des Troubadours con il suo Chamber Ensemble .

Del 2005 è la produzione Un Sospeso Silenzio, dedicata a Pier Paolo Pasolini.

Fiori di neve (2007) è ispirato alla tradizione letteraria degli Haiku, e segna l'approfondimento del dialogo con lo strumento voce grazie alla collaborazione con Diana Torto.

 Nel 2011 fonda l’etichetta discografica ParmaFrontiere e pubblica, in trio con Alberto Tacchini e Roberto Dani, “Bianco il vestito nel buio”, un progetto nato da una commissione del Verdi Festival.

Del 2013 è il lavoro per duo contrabbasso/voce Heureux comme avec une femme con Diana Torto.

Nel 2018 con l’etichetta ParmaFrontiere pubblica Norwita (Tor Yttredal sax, Tore Johansen-tromba, Mario Piacentini-pianoforte, Roberto Bonati- contrabbasso e Marco Tonin- batteria).

Il Suono Improvviso, DVD del concerto al Teatro Regio di Parma nel 2015 e il cd Whirling Leaves (registrato all’ Abbazia di Valserena nel 2017)

 

Tor Yttredal

Sassofonista norvegese nato nel 1962, ha studiato alla NTNU di Trondheim diplomandosi in Jazz. E’ attualmente capo dipartimento jazz all'Università di Stavanger (UIS) dove è anche docente di sassofono jazz. Tra le sue prestigiose collaborazioni e progetti si ricordano la sua presenza nella Trondheim Jazz Orchestra con Chick Corea e Terje Rypdal, nella Bergen Big Band e nel Bjergsted Jazz Ensemble come leader e solista con Cyro Babtista, John Scofield, Rickard Bona, John Surman, Rolf Lislevand, Elin Rosseland, Ståle Storløkken e Vigleik Storaas. Ha suonato in numerose combo band come Fair Play (con Elin Rosseland /Norma Winston), Cucumber Slumber, Organ Jam, Tazano, Amigo Tom, Trio de Janeiro, Yttredal Storaas duo, Mario Piacentini Sextet. Nel 2003 fonda la classe di Jazz del Conservatorio di Stavanger. Dopo aver diretto lì molti gruppi, fonda il Bjergsted Jazz Ensemble, che si è esibito con John Scofield, Cyro Batista, Richard Bona, Rolf Lislevand e altri.