Dominique Pifarély Quartet

ingresso: Intero_15,00€ / Ridotto_12,00€

artisti

Dominique Pifarély Quartet

 

Dominique Pifarély | violino

Antonin Rayon | pianoforte

Bruno Chevillon | contrabbasso 

François Merville | batteria

Dopo aver passato gran parte dell’ultimo decennio alla ricerca di molteplici approcci formali innovativi - liberandosi progressivamente da obsolete distinzioni di stili e di genere e abbracciando un percorso verso un territorio connotato da un estetica ibrida dove molteplici identità s’intrecciano e coesistono - Dominique Pifarély torna, con il suo nuovo quartetto, a un formato orchestrale più “classico”, abbracciando senza ambiguità di sorta i canoni strumentali del modern jazz.

Sarebbe tuttavia un errore fraintendere le intenzioni del violinista/compositore e vedere la sua scelta come un nostalgico desiderio di rivivere vecchie convenzioni, o come la necessità di prendersi una pausa da un percorso artistico esigente e dalla propria infaticabile volontà di superare se stesso. Riassumendo la sua esplorazione di quei labili confini tra l’improvvisazione e la composizione, suoi territori d’elezione (sia nel duo con il pianista François Couturier che – più recentemente – con la sua mutante Big Band Dédales) Pifarély – pur nello sfoggio di qualità e fascinazioni immediate - indaga il potenziale strutturale della sua band, trasformata in un formidabile strumento investigativo, in una sbalorditiva combinazione di potere espressivo e duttilità formale.

Includendo alcuni dei più talentuosi musicisti della scena jazz europea, tutte persone che hanno precedentemente incrociato i propri passi con il violinista nel corso della sua carriera, questo virtuoso ed eccezionalmente omogeneo quartetto affascina per la capacità di reagire ogni volta in modo diverso agli ordini e ai desideri – a volte contraddittori – di un leader più che mai assorbito dalla sfida per un equilibrio possibile tra libertà e rigore, espressione individuale e collettiva, sofisticatezza formale e improvvisazione spontanea.

Creando una moltitudine di contesti attraverso una serie di strategie compositive brillanti, che dirigono con precisione l’energia collettiva pur lasciando a ogni membro del gruppo una gamma possibile di scelte individuali, la musica che qui si offre è tagliente, lirica, sensuale e astratta, dai contorni molto ben delineati ed estremamente fluida nei suoi sviluppi formali, sfumando definitivamente il confine tra ciò che è scritto e ciò che è improvvisato. Rimescolando dunque all’infinito equilibri e criteri in una “ricomposizione” spontanea e collettiva, Pifarély e i suoi compagni esplorano una straordinaria varietà di atmosfere, passando da lunghe sequenze meditative inframezzate da accordi pianistici spettrali a magnifiche fughe innescate dal piacere di suonare puro e semplice, nella consapevolezza della necessità di rimettere periodicamente in gioco la fiducia decisamente unica che il jazz attribuisce alla libertà individuale di cui si nutre, per alimentare un’espressione collettiva fondamentalmente democratica.